Alcune coste sarde accolgono insediamenti privi di forza necessaria per mandare un messaggio di coerenza e di omogeneità in un habitat di bellezza potente e delicata. Talune volte, le pietre sono umiliate al ruolo di “apparire” senza “essere” primarie nel ruolo di fiere protagoniste della statica strutturale.
L’architettura si svolge con semplicità se i materiali sono autoctoni e se l’impianto urbanistico è pensato per essere posseduto dalla natura senza modernità forzate.
L’insediamento proposto ricerca l’unione piacevole tra ambiente e architettura con l’intento di recuperare la dimensione storica del luogo con l’attenzione alle tipologie e ai materiali propri della civiltà nuragica e romana.
La caratteristica peculiare del villaggio è l’utilizzazione diffusa della pietra a vista e del “trilite”. Nelle abitazioni le pietre monolitiche, danno all’opera stabilità, energia, calore, tensione e poetica trasfigurabilità. Il loro uso ripropone l’architettura ancestrale della pietra sarda.